Tre millenni di tecnologia tra i cebi brasiliani, Primatologia

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view post Posted on 24/6/2020, 10:24     Top   Dislike
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Scimpanzé, cebi e lontre sono tutti animali che usano le pietre come strumenti per aprire noci e conchiglie. Un nuovo studio pubblicato su “Nature Ecology & Evolution” da Tomos Proffitt dello University College di Londra e colleghi dimostra ora che i cebi striati, o cappuccini barbuti (Sapajus libidinosus), usano questi strumenti da almeno 3000 anni e che nel corso di questo lungo arco temporale hanno cambiato più volte la loro tecnologia.

Il risultato è importante per comprendere come si è strutturato nel corso dell’evoluzione dei primati l’uso di utensili di pietra, considerato uno dei passi fondamentali dell’evoluzione umana, perché indicativo di destrezza manuale e di capacità di elaborare strategie complesse di adattamento all’ambiente. Per questo, l’industria litica – cioè l’attività di scheggiatura delle pietre da usare a vari scopi, dalla caccia alla macellazione delle carni – è ritenuta caratteristica degli esseri umani.

Una rudimentale forma di uso di strumenti di pietra come percussori, reperiti in modo fortuito nell’ambiente, è però presente anche in diverse specie di scimmie, e cioè scimpanzé, macachi e cebi: è un segno che si tratta di un’attitudine emersa tra i nostri antichi antenati, ancora prima dell’avvento del genere Homo.

Per approfondire la questione, sono utili gli studi dei resti archeologici non solo di ominidi, ma anche dei primati. Risultati interessanti erano stati ottenuti con uno scavo condotto in Costa d’Avorio, da cui sono emerse le prove dell’uso percussivo delle pietre tra gli scimpanzé già 4300 anni fa.

Di recente, si è però scoperto il primo giacimento archeologico di strumenti in pietra di animali non umani a parte gli scimpanzé: è nel Parco Nazionale di Serra di Capirava, in Brasile, dove i cebi striati usano le pietre per aprire gli anacardi.

Le analisi di Proffitt e colleghi, condotte anche con la tecnica di datazione al radiocarbonio, mostrano ora che le scimmie usano questa tecnica da 3000 anni, o 450 generazioni, con alcune varianti che si sono succedute nel corso del tempo.

In una prima fase, a partire da circa 3000 anni fa, hanno usato strumenti di pietra più piccoli e più leggeri. Tra 2400 e 300 anni fa, sono passati a utensili più grandi e pesanti; infine, sono tornati a strumenti più piccoli, utilizzati fino a oggi.

Si tratta della prima documentazione archeologica dell’evoluzione su un lungo periodo di una tecnologia non umana, e può essere spiegata in vari modi. La prima ipotesi è che nel corso del tempo diversi gruppi di cebi abbiano usato differenti utensili in pietra. Ma è anche possibile che prima che gli anacardi fossero facilmente raggiungibili, gli strumenti più grossi e massicci servissero a trasformare altri tipi di cibi. (red)
 
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