Gli eunuchi

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view post Posted on 8/11/2011, 09:15     Top   Dislike
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Il termine “eunuco“ non deriva, come si potrebbe pensare, dall’operazione che un uomo subiva ai genitali, ma dalla funzione prevalente che svolgeva, ovvero quella di “custode del letto”, cioè direttore dell’harem (dal greco eunûchos, custode del letto, tramite il latino eunūchus) .

Gli eunuchi venivano privati della loro virilità tramite un’operazione che consisteva nell’asportazione, tramite un solo colpo di coltello ben affilato, del pene e dello scroto.

Originariamente gli eunuchi venivano utilizzati come camerieri segreti dei principi, in Oriente, a Grecia e a Roma (Secondo fonti islamiche coeve o di poco successive, il califfo abbaside al-Muqtadir possedeva 11.000 eunuchi: 4.000 Greci e 7.000 Africani).

Nell’Impero cinese essi erano adibiti alla cura dell’imperatore e della sua famiglia, ma potevano ottenere anche cariche importanti nella burocrazia imperiale, il che avveniva di frequente anche nell’Impero bizantino, dove gli evirati potevano accedere a cariche elevate nella gerarchia civile, ecclesiastica e militare.

Oltre che nell’età antica, la pratica dell’evirazione fu presente anche in epoca medievale ed è persistita fino all’età moderna, in Europa, Asia e Africa. In Oriente gli eunuchi, in quanto impotenti e sterili, oltre che come custodi degli harem si rivelavano utili anche per importanti e delicate funzioni: civili, militari o religiose (poiché meno propensi a pratiche di nepotismo).

Un’altra ragione per cui si eviravano i ragazzi era quella di esaltare il registro canoro alto, particolarmente ricercato nei cori ecclesiastici o nel teatro civile dove, fino all’età moderna, le donne non erano ammesse.

Se la mutilazione genitale avveniva in età prepuberale, la percentuale dei sopravvissuti all’intervento era abbastanza alta, ma non vi era poi uno sviluppo adeguato della sessualità secondaria: voce, massa muscolare poco tonica, apatia, indole tendenzialmente remissiva e poco intraprendente.

Un’evirazione in età post-puberale (a cui sopravvivevano in pochissimi) manteneva invece inalterate le caratteristiche sessuali secondarie (voce profonda, buon tono muscolare, indole maggiormente volitiva) rendendo questi eunuchi più ricercati e desiderabili.



psicolinea
 
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view post Posted on 16/2/2023, 11:26     Top   Dislike
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Pensando ai rapporti familiari c'è un aspetto che mi ossessionato. In Italia, fino all'800, si usava castrare i maschietti, per poi farli diventare cantanti, in modo da usarli per sfuggire alla povertà. Stessa pratica per motivi diversi si è usata in grande misura non solo in Italia, ma quasi in ogni civiltà e secolo. Spesso a prendere queste decisioni erano proprio i genitori. Penso spesso a tutte quelle volte che una madre o una sorella maggiore possa aver preso una decisione del genere. Li portavano dai barbieri. Fuori dai locali c'era scritto: qui si castrano ragazzi. Oppure quelle madri o sorelle che già eseguivano tale cosa sugli animali, la facevano loro stesse al piccolo, proprio come si fa con i capponi. Alcuni bambini erano consapevoli e accettavano ma la maggior parte no. Mi chiedo come ci si senta a vivere un esperienza del genere. Prima e dopo l'operazione intendo. È difficile trovare le parole per esprimere cosa provo al riguardo. É vero che forse un bambino a differenza di un pubere o adulto non sa esattamente cosa ha perso. Mi chiedo se percepissero lo stesso senso di umiliazione e vergogna e come questo condizionasse i rapporti familiari. Dalla parte materna è dalle sorelle, dovevano essere davvero disperate per fare un gesto simile, e lo facevano anche per il bene del bambino. Mi chiedo che parole potevano usare per spiegare tale decisione. Una madre cosa direbbe a sua figlia circa ciò che devono fare al bambino? E cosa direbbero a lui? Inoltre, può essere che tale potere decisionale, trasmettere un senso di superiorità? Non dimentichiamoci che era pur sempre un operazione che principalmente si usava sugli animali. Ciò indica una degradazione verso la vittima, che subiva lo stesso trattamento riservato agli animali. In sintesi, mi chiedo una tale "scena" cosa trasmette ai partecipanti, sia vittime che esecutori.

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