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view post Posted: 1/6/2012, 08:32     +1Il terremoto e l'autogol di Marchionne - Sala da thè
Nell’Emilia terremotata di Crevalcore pure la Fiat diventa la maceria dell’industria italiana, della Topolino e della r moscia dell’Avvocato Agnelli che era segno di alterità, ma pur sempre di rispetto per l’operaio. Ci voleva la sciagura della terra, il crepaccio che si apre e squarcia i capannoni, quei parallelepipedi di cemento, per scoprire che pure il sisma è il pretesto della dismissione. È nella piazza di questo paesino emiliano che ancora scava, dove la Magneti Marelli controllata dalla Fiat, ieri mattina aveva annunciato di spostare temporaneamente la produzione a Bari a causa dell’incertezza sismica, che si svela il volto dell’imprenditore italiano, del manager cinico con il maglioncino che di fronte alla polvere pensa a riconvertire piuttosto che a ricostruire.

Nell’accampamento dell’emergenza al terremoto si è aggiunta la battaglia del pane, la marcia, il picchetto di fabbrica, la tuta blu che nel crollo cerca ancora un’identità e che in quel pezzo d’Italia è stato il lavoro, il sindacato rosso, la musica emiliana di Guccini, le forme di formaggio come simbolo dell’Artusi, della cucina e del ragù. È giunto così pure Maurizio Landini a Crevalcore, questa volta a suo posto, a scongiurare quella che Marchionne ha sempre difeso vale a dire la mobilità degli investimenti, ma che in questa Italia disperata e attendata è simile alla diserzione di Caporetto. Marchionne come Diaz, il generale che se ne va. Due linee quindi che la Magneti aveva dato già per spostati a Bari, in quel Sud che ancora cerca il mostro di Mesagne, tranne fare marcia indietro in tarda serata e confutare quanto riferito di mattina dopo la protesta dei terremotati.

Tanto è bastato per fare del momento di solidarietà nazionale che l’Italia riscopre ed esibisce quasi con un eccesso di vouyerismo, l’ennesima marcia per il lavoro che poi è figlia della marcia dei quarantamila, il vanto di Cesare Romiti, la fine dell’egemonia rossa in fabbrica. E non serve il video, i droni, altra iperbole del dramma, per vedere la faccia di Roberto, Sandrina che lasciano le pentole da campo, i mestoli e corrono a perdifiato a salvare un rudere, la pietra su cui ricominciare. Pure il Pd è arrivato e non si sa quanto in ritardo in questi altipiani che sembrano aver cambiato fede che in Emilia è ideologia da sempre, da quando Alessandro Mussolini, fabbro e padre del socialista Benito, girava ad aizzare le popolazioni allo sciopero e infatti quella è la terra di Olmo, contadino di Bertolucci e del faccione di Depardieu di Novecento e rimane la zona rossa nell’olografia italiana.

Le auto quindi con le coperte stese sui sedili, i tappetini sporchi – nonostante la Magneti Marelli, vale ripeterlo ha smentito – sono gli ossi di seppia dell’industria. Nessuno in Emilia, a Crevalcore, questa Crevalcore spaventata e intimorita che si precipita dietro ai cancelli, quei cancelli che lo scrittore Paolo Volponi osservava come fossero le gretole del carcere, avrebbe potuto immaginare che la fabbrica sarebbe divenuta la pena da difendere. «Intollerabile» è per Landini, «sempre la stessa è la Fiat» secondo Giordano Fiorani, segretario della Fiom bolognese, in realtà è tutta la grande industria italiana che nel terremoto restituisce il volto feroce perché anche la prudenza è un eccesso nello scoramento e annunciare lo spostamento della produzione in questa terra che trema è stato il motto di cattivo gusto, l’avviso al malato. Si ferma a Crevalcore il Cristo di Levi, la tromba di Marx, si ferma l’Italia quell’Italia che negli anni sessanta sognava di liberare l’uomo dal lavoro e che adesso è dietro le fabbriche a proteggere l’alienazione, a proteggere il padrone. E con lui anche l'ultima ragione di sussistenza: il lavoro.


PANORAMA
view post Posted: 1/6/2012, 08:24     +1Il passpartout dei tecnici: aumentare la benzina - Sala da thè
C'era bisogno della cattedra alla Bocconi per trovare sempre, di fronte alle emergenze, il solito, banale, ritocco delle accise?

Bisogna pagare gli interessi sui titoli in scadenza? Aumentiamo la benzina. C’è l’alluvione in Liguria? Aumentiamo la benzina. Il terremoto mette in ginocchio l’Emilia? Aumentiamo la benzina. Bravi, complimenti. I tecnici hanno sempre una soluzione. Ma una sola, sempre la stessa. La domanda è: c’era bisogno di avere la cattedra alla Bocconi, o anche solo una laurea, per escogitare ogni volta una soluzione così banale come l’aumento delle accise sul carburante? Tanto banale da apparire stupida. Una soluzione che per di più è la madre di tutte le misure recessive. Facile riempirsi la bocca della parola “crescita”, quando poi si fa una politica contraria e a crescere sono solo tasse e carburanti. Il pieno più caro appesantisce tutta la filiera, aggrava l’incidenza dei costi di trasporto, fa lievitare i prezzi dei beni al consumo. Deprime l’economia.

Se la tecnica non serve a esaltare la fantasia delle soluzioni, che tecnica è? Il governo Monti non è capace di tirar fuori dal suo cilindro di competenze nient’altro che il solito coniglio, a ogni estrazione sempre più grigio e più spelacchiato. Un coniglio che si chiama accise più alte. Prima 5 centesimi per i liguri alluvionati. Ora 2 centesimi per tutti gli italiani, per rastrellare 500 milioni di euro (e non basteranno) con cui ridare ossigeno all’Emilia ferita. Un rincaro che probabilmente non eviterà l’aumento dell’IVA al 23 per cento, anzi offrirà al governo la giustificazione per applicarlo.

Azzardiamo una riflessione che sentiamo aleggiare nell’aria. Ai tempi del terremoto dell’Aquila più devastante in termini di costi umani e rovine fisiche, anche se con un’incidenza economicamente inferiore per via del tessuto industriale dell’Emilia rispetto all’Abruzzo, l’allora presidente del Consiglio andò sul posto fin dall’inizio e poi per settimane e mesi. Con i risultati che sappiamo. Non una passerella ma un impegno concreto, che portò calore umano e soluzioni innovative di protezione civile, per non parlare del trasloco del G8 a L’Aquila. Il premier attuale, invece, ha fatto solo un’apparizione in Emilia. Nel frattempo il doppio terremoto ha più che raddoppiato le vittime. La gente dell’Emilia si organizza da sé, grazie alla sua forza d’animo e di braccia. Le tendopoli se le compra e monta da sola. In tv chiede serietà, non carità.

E il governo come risponde? A parte l’azione di una protezione civile che per mille ragioni non ha la rapidità e efficacia di quella di Bertolaso, aumenta la benzina. C’è da pianificare il salvataggio del polo biomedico di Mirandola e far uscire al più presto dal tunnel una delle aree strategicamente produttive del paese. Qualcuno ha spiegato come? Più che un medico, Monti sembra un guaritore che applica sempre lo stesso nauseante placebo. Qualcuno rimpiange Arnaldo Forlani, premier ai tempi del sisma in Friuli, che cancellò la parata militare del 2 giugno mentre oggi a decidere di mantenerla è il capo dello Stato. C’è chi rimpiange la politica. Quanto a Monti, è troppo impegnato a fare vertici con i suoi omologhi eletti, esternare sull’abolizione del calcio per tre anni, visitare la Comunità di Sant’Egidio (del ministro Riccardi) con siparietti da nonno che stridono col suo cinismo da tecnico. A esercitare attraverso il ministro Passera una “moral suasion” (tradotto: inutile e impotente opera di convincimento) sui petrolieri perché riducano i margini industriali. La risposta è il silenzio, tranne la IP che denuncia il calo di vendite dovuto ai passati aumenti delle accise da parte del governo. Insomma: l’esecutivo dia l’esempio.
Il pieno sarà più caro, fuori media rispetto all’Europa, e la competitività dell’Italia diminuirà ulteriormente. Mentre non si vede all’orizzonte uno straccio di vera liberalizzazione e la spending review, la ricognizione degli sprechi del baraccone pubblico, è una barzelletta. Ma non c’è problema. La prossima volta si potrà aumentare la benzina.


panorama
view post Posted: 1/6/2012, 07:30     +1Gillan: “La Williams ha sprecato un’occasione” - F1
La scuderia di Grove è rammaricata per il potenziale inespresso a Monaco

Con la penalizzazione di Maldonado la vettura inglese a Montecarlo ha sprecato l'occasione di chiudere tra i primi cinque

La Williams torna a casa dal Gran Premio di Monaco con sentimenti contrastanti: a Grove si ha la sensazione di aver buttato al vento la possibilità di conquistare a Monaco punti pesantissimi in ottica Campionato Costruttori e spera di rifarsi a< Montreal.

Dopo la vittoria di Pastor Maldonado in Spagna, si attendeva il bis sulle strade del Principato e il ritmo della FW34 avrebbe consentito un risultato nei primi cinque, sostiene Mark Gillan, ingegnere capo delle operazioni in pista della scuderia inglese. “La vettura era abbastanza competitiva a Monaco, avremmo potuto lottare per la quarta o la quinta posizione in qualifica e il nostro passo di gara era analogo, per cui è deludente che non siamo venuto via da questo evento con un bottino decente di punti. E’ un peccato, le Supersoft hanno funzionato abbastanza bene sia in termini di ritmo e durata, le gomme erano capaci di consentire una sosta di una ed era stato probabilmente la strategia predefinita per la maggior parte delle scuderie. Purtroppo il weekend di Pastor è stato compromesso dalla penalizzazione in griglia, a seguito di una collisione con Sergio Perez nella FP3. Penso che l’incidente fosse evitabile e che la pena sia quindi comprensibile”, ha spiegato Gillan.

La Williams dunque non è contenta della bravata di Maldonado, che ha tolto alla scuderia britannica punti che erano fondamentali nel processo di risalita verso i top team. Nello stesso tempo Bruno Senna ha dato segni di miglioramento, ma non pare ancora all’altezza del venezuelano. “Bruno è stato molto onesto e dopo le qualifiche ammesso che avrebbe potuto fare meglio e ha spinto forte per tutta la gara ma alla fine è stato rallentato da Kimi Raikkonen”, ha insistito Gillan. “Continueremo a lavorare duramente con Bruno nel simulatore e in pista per aiutarlo a massimizzare le prestazioni dei pneumatici. La squadra sta cercando ora di andare a Montreal con fiducia in quanto riteniamo che dovremmo essere di nuovo forti, ma abbiamo bisogno di fornire sia in qualifica che in gara una prestazione convincente. Montreal è di solito una gara movimentata, con soste multiple, grande usura dei freni e con la possibilità di una safety car, quindi cercheremo di giocarcela con questi imprevisti”, ha concluso il tecnico della Williams.

Lorena Bianchi

view post Posted: 1/6/2012, 07:26     +1L’incidente di Perez a Montecarlo: altro che errore.. - F1
L’incidente di Perez a Montecarlo: altro che errore..

Le qualifiche a Montecarlo sono state interrotte, durante la Q1, dall'incidente di Sergio Perez alla chicane della Piscina.

Tra l'altro mi han fatto notare, giustamente, che non si dice 'piscine' ma 'piscina'. Perchè è una, e viene tradotta maldestramente al plurale dal singolare 'piscine' in francese.


Tornando all'incidente di Sergio: in diretta il caso è stato chiuso come un semplice errore del pilota, entrato troppo forte in ingresso e incapace poi di raddrizzare la vettura in uscita.

Già dalla diretta, però, l'incidente mi aveva lasciato qualche dubbio. La dinamica mi era parsa decisamente 'strana'. Ingresso a sinistra regolare e richiamo a destra quasi nullo, con la macchina che va per i fatti suoi.

Se, come si è detto, Sergio fosse arrivato troppo veloce, avrebbe allungato anche l'ingresso, trovandosi magari con mezza macchina sul cordolo di destra. L'ingresso, sebbene in sottosterzo, è stato invece regolare. Mentre nella seconda parte qualcosa è andato storto. Ma, almeno secondo me, non si tratta di un errore di Perez.

Se rivediamo bene questo video, nella seconda inquadratura frontale in slow motion, c'è un dettaglio che ai più è sfuggito completamente.


All'inizio sembra tutto ok, con entrambe le ruote puntate verso destra.


Entrambe le ruote virano verso destra

Come però la ruota anteriore sinistra riprende contatto (grip) col terreno, questa ha una sterzata anomala verso sinistra, vale a dire verso il guardrail. Questo mentre si vede chiaramente che Sergio sta virando a destra (si vede la mano sinistra girare il volante), con l'anteriore destra che segue il movimento.


L'anteriore sinistra punta il guardail,la destra l'interno curva

Al secondo 55, le due ruote sembrano 'aperte'. La destra segue la curva, la sinistra 'guarda' il guardrail (e scusate il gioco di parole). Se vogliamo un altro riferimento visivo, vediamo che l'anteriore destra è 'allineata' con la posteriore destra, mentre l'anteriore sinistra non lo è assolutamente con la sua relativa posteriore.

Addirittura, se osserviamo bene il movimento della vettura nel video ci rendiamo conto che la prima tendenza a virare verso destra, quindi verso l'uscita della chicane, viene modificata proprio nel momento in cui l'anteriore sinistra si 'apre'. 'Aprendosi', l'anteriore sinistra 'trascina' con sè il resto della vettura.

Lo vediamo chiaramente anche dal movimento dell'alettone posteriore, che subisce un leggero scossone dalla parte opposta alla direzione corretta del suo primo movimento.

Altro che errore, quindi. Il fatto stesso che la Sauber abbia voluto investigare l'incidente nelle ore successive, significa che l'errore del Pilota è da escludere. Nella mattinata, oltretutto, sempre Sergio aveva baciato uno dei guardrail sempre con l'anteriore sinistra. Pertanto, nulla vieta di pensare che ci possa essere stato un qualche cedimento improvviso all'ingresso della piscina, dove la sollecitazione sulle sospensioni non è comunque poca.

Che ne pensate?

Buona serata.

Alessandro Secchi

f1grandprix
view post Posted: 1/6/2012, 07:19     +1Rossi "Per far bene qui serve fortuna" - Moto Gp & SuperBike
Il Dottore alla vigilia del Gp a Montmelò non si fa troppe illusioni "La nostra moto è sempre ottima sul bagnato, ma il nostro obiettivo è l'asciutto. Siamo stati fortunati al Mugello speriamo che le migliorie diano i propri frutti" Stoner sempre duro con la MotoGp "In questo mondo troppa avidità"

Un altro passo avanti dopo il podio di Le Mans. E' quello in cui spera Valentino Rossi, alla vigilia della tre giorni di Montmelò per il Grand Prix di Catalunya. "Siamo stati fortunati la scorsa settimana al Mugello con il tempo - racconta il centauro della Ducati in conferenza stampa riferendosi agli ultimi test - Abbiamo provato qualcosa di nuovo per migliorare la nostra velocità e le performance sull'asciutto. Abbiamo testato un nuovo forcellone e alcune migliorie a livello di elettronica e domani sapremo se abbiamo fatto un passo in avanti. La nostra moto è sempre ottima sul bagnato, ma il nostro obiettivo è l'asciutto". Poi una battuta sull'ambiente: "Adoro correre qui A Barcellona e adoro l'atmosfera con i tifosi".

LORENZO "QUI PER VINCERE" - Presente in conferenza stampa anche Jorge Lorenzo che a Barcellona difende il primato in classifica generale"Stare davanti dopo sfide cosi' al limite soprattutto con Casey e Dani ti obbliga a rimanere molto concentrato. È difficile, ma l'esperienza aiuta". Jorge Lorenzo esclude cali a Montmelò, in un Gran Premio di Catalunya a cui arriva "in buono stato di forma. Sono felice e motivato, correrò nel GP praticamente di casa. Qui ho raccolto grandi risultati e sono convinto che per la Yamaha 1000cc sarà una buona pista. Ovviamente mi auguro l'asciutto, ma il bagnato non ci preoccupa".

PEDROSA "MI SENTO A CASA" - A casa si sente anche Dani Pedrosa. "Sono contento dell' ottimo inizio di stagione ed è bello arrivare qui, anche se l'ultima gara non è stata eccezionale - le parole dello spagnolo della Honda - Lo scorso anno non ho corso qui, me la sono vista in tv quindi non vedo l'ora di fare bene. Qui ho già vinto in tre categorie e l'obiettivo è fare bene. È una pista dura per moto e gomme e ci vuole un buon set-up".

STONER "IN MOTOGP C'E' TANTA AVIDITA'" - Non ha presenziato alla conferenza stampa ma ha comunque parlato alla vigilia del Gp di Catalogna anche Casey Stoner che è apparso molto sereno e voglioso di tornare al successo: "I nostri problemi principali restano in condizioni di asciutto. Mi aspetto il chattering soprattutto nelle curve ampie e veloci. Spero, con l'aiuto del meteo, di risolverlo prima di domenica". Stoner è poi tornato a lanciare le sue stilettate nei confronti del motomondiale e di un ambiente artefatto: " Sembra che molti in questo ambiente non guardino al futuro dello sport, come se fossero presi solo dall'avidità. Quando sono in sella, continuo a divertirmi molto; è il contorno che non mi piace. Anche quando mi sarò ritirato definitivamente, continuerò a dispiacermi per certi aspetti di questo sport".

Eurosport
view post Posted: 1/6/2012, 07:16     +1La MotoGP in cucina - Moto Gp & SuperBike
A poche ore dall’inizio dell’appuntamento del Gran Premi Aperol de Catalunya, ecco la prima sfida...Dietro ai fornelli.

Il pilota del Power Electronics Aspar Aleix Espargaró, Pol Espargaró (Pons 40 HP Tuenti), Toni Elías (Mapfre Aspar Team), Scott Redding (Marc VDS Racing Team), Claudio Corti (Italtrans Racing Team) e Louis Rossi (Racing Team Germany) hanno visitato il mercato locale “La Porxada de Granollers” e hanno comprato tutti gli ingredient necessary per preparare vari piatti tipici catalani presso il ristorante “La Fonda Europa”.

Il popolare ristorante ha aperto le cucine per permettere ai piloti di misurarsi con l’arte culinaria. Il pranzo non poteva però non iniziare con “pa amb tomàquet” (pane con pomodoro, aglio, olio e sale), seguito da “botifarra amb mongetes” (salsiccia con fagioli) preparato da Elias e i fratelli Espargaró.


motogp
view post Posted: 1/6/2012, 06:28     +1Milano va leggera e vince ancora: 2-0 - Basket
Dopo aver faticato per due quarti abbondanti, Milano piazza il break decisivo andando con l'assetto leggero, come in gara-1, e si porta sul 2-0 nella serie: 84-68 il finale. Sabato la serie si sposta a Pesaro (foto AP/LaPresse)

FORUM DI ASSAGO (MI) - Come in gara-1, c'è un momento in cui Pesaro sembra poter allungare le mani sulle partita. Come in gara-1, Milano rivolta tutto mutando forma, facendo accomodare in panchina Bourousis e un Fotsis nebbioso e rispolverando l'assetto leggero, quello da combattimento, con Giachetti ad allungare la difesa sui 28 metri, Rocca a dare mobilità e allo stesso tempo robustezza al verniciato, e Melli a spremersi con un lavoro magnifico per azzerare Jumaine Jones. Poi ci sono un paio di pennellate di Bremer, non quelle pesanti sotto forma di triploni di martedì sera, ma più artistiche, e meglio distribuite: un assist in pick'n'roll per mettere subito in ritmo Rocca, una bomba dall'angolo, una penetrazione con fallo. Milano la gira ancora una volta con la panchina e con la consapevolezza ormai acquisita di avere più di un'arma a disposizione per incidere: l'Olimpia raccoglie 23 punti dalle sue seconde linee, Pesaro, invece ne ha soltanto 8 da Lydeka, con un Cavaliero disperso e un Flamini ancora più ininfluente. L'Olimpia prima fa a spallate con la Vuelle, stancandola, poi le salta addossi con i segugi, finendola.

Eppure l'avvio sembrava promettere il classico partitone di Bourousis, con il grecone subito efficace nel verniciato e un Omar Cook insolitamente ultra-intraprendente in attacco (17 punti e 5 assist con 6/8 dal campo e 3/4 da oltre l'arco, non esattamente la specialità della casa), ma dopo aver toccato il +6 (17-11), l'Olimpia molla anzitempo il manubrio e subisce il rientro pesarese: White spopola nell'area piccola, Cusin e Lydeka reggono (segnando anche i tiri liberi) e Hackett innesca uno splendido duello con Hairston, sparandogli in faccia a ripetizione per punire una difesa che passa troppo spesso dietro i blocchi. I 10 punti che il figlio di Rudy manda a bersaglio nel solo secondo quarto suppliscono ampiamente alla sosta forzata in panchina di Hickman per problemi di falli, e la sagacia tattica di Dalmonte, che alterna sapientemente zona e uomo per togliere punti di riferimento all'attacco milanese, fa sì che la Scavo chiuda con la testa avanti all'intervallo lungo (35-37).

L'avvio di terzo quarto va a sprazzi: Milano spara tre bombe consecutive, ma Pesaro non molla con Jones e Cusin. Hairston si innervosisce in una gara a chi ha la testa più dura con Hackett, Bourousis e Fotsis perdono di consistenza sotto i tabelloni, ed è evidente che la partita abbia bisogno di una girata di vite difensiva per poter svoltare. Scariolo si affida agli stessi artefici di gara-1: dentro Rocca con Melli, con il capitano a rollare per ricevere gli scarichi di Cook e Bremer, e il giovane ex-Reggio Emilia a spremersi su Jones con una serie di azioni difensive da clinic. Pesaro si blocca, White e Hackett escono completamente dalla partita, e Milano riallunga, mettendo a referto 29 punti nel quarto, con un parziale di 14-5 negli ultimi 5 minuti.

Toccato il +9 alla fine del terzo periodo, l'Olimpia cala offensivamente, tenuta in piedi soltanto da un 2+1 di Bremer, ma regge nella propria metacampo, costringendo Pesaro a soli 4 punti nei primi 4'. E' il momento di ricambiare nuovamente pelle, e Scariolo ributta Bourousis nella mischia: il greco banchetta facendo il vuoto nel verniciato contro una Scavolini ormai allo stremo, e con quattro ricezioni profonde semi-consecutive recapita al ferro 8 punti che chiudono in maniera definitiva la contesa. Tra due giorni ci si sposta a Pesaro, con la Scavolini ancora in cerca di una disperata rimonta dallo 0-2: ma se nei quarti quella stanca e sfilacciata era Cantù, adesso il peso della fatica sembra essersi spostato sulle spalle della Vuelle.



EA7 MILANO-SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 84-68 (17-16, 35-37; 64-55)

Milano: Mancinelli 11, Hairston 11, Fotsis 4, Cook 17, Bourousis 18; Giachetti 0, Rocca 5, Melli 8, Bremer 8, Gentile 2, Radosevic 0. N.e.: Filloy. All.: Scariolo.

Pesaro: White 11, Hickman 6, Cusin 9, Hackett 20, Jones 14; Cavaliero 0, Flamini 0, Lydeka 8. N.e.: Urbutis, Alibegovic. All.: Dalmonte.

Daniele FANTINI (Twitter: @DanieleFantini) / Eurosport
view post Posted: 1/6/2012, 06:27     +1NBA - Miami ha l'antidoto ai 44 di Rondo - Basket
Nonostante un Rajon Rondo stellare da 44 punti, 10 assist e 8 rimbalzi, Boston cade in overtime in gara-2 115-111 dopo aver cullato anche un vantaggio di 15 lunghezze nel secondo quarto. Venerdì sera la serie si sposta in casa Celtics con gli Heat in vantaggio 2-0

MIAMI HEAT-BOSTON CELTICS 115-111 OT

Dwyane Wade attacca Rondo dalla punta sul blocco di James, entra in area, elude il tentativo di recupero di Bass, sale su altissimo e... bram! Arriva KG in aiuto: con una mano cerca di stopparlo, con l'altra di mandarlo fuori equilibrio, ma non ce n'è. Canestro e fallo. And one. Wade si rialza e fissa Garnett in cagnesco in una scena che ricorda tanto la risata di LeBron James in gara-1: Miami sorride meno, molto meno, soprattutto quando si ritrova sotto di 15 nel secondo quarto, ma porta a casa anche la seconda partita. E, come San Antonio dall'altra parte dell'America, ha già mezzo piede alle Finals.

Ancora senza Chris Bosh, che si è comunque allenato a pieno ritmo per il terzo giorno consecutivo dopo l'infortunio agli addominali rimediato in gara-1 contro i Pacers, gli Heat hanno 23 punti da D-Wade (8 nell'overtime) e 34 con 10 rimbalzi e 7 assist da James (in lunetta per 24 volte...), che dopo aver girato la partita nel finale con un paio di giocate di qualità (compresa una perla per Haslem), sbaglia per due volte il tiro per vincere nei tempi regolamentari. Comunque, poco male.

Dopo essere letteralmente collassata nel secondo tempo di gara-1, Boston torna sul parquet dell'Airlines Arena con tutt'altro piglio e, soprattutto, con tutt'altro Rajon Rondo: il play dei Celtics gioca una partita che definire strepitosa è anche riduttivo, chiudendo con 44 punti (16/24 al tiro compreso un inusuale 2/2 da oltre l'arco), 10 assist e 8 rimbalzi, compresi tutti e 12 i punti realizzati dai biancoverdi in overtime. "Ma non è servito a nulla", il suo desolato commento condito da scrollata di spalle al termine di una partita che costringerà ora la squadra di Doc Rivers a far valere il fattore campo nelle prossime due gare: d'altronde, l'ultima volta in cui Boston è riuscita a recuperare da uno 0-2 è stato nei playoff del lontanissimo 1969.

"Abbiamo giocato con il cuore, dando tutto - aggiunge Doc Rivers -. L'ho detto anche ai ragazzi. Hanno dato l'anima, ma non siamo stati lucidi in alcuni momenti chiave. Ci sono dei dettagli che dobbiamo aggiustare, ma per gara-3 ci faremo trovare pronti".

Per gli Heat, importanti anche i contributi di Chalmers (22 punti e 6 assist) e di Udonis Haslem (doppia-doppia da 13+11), l'unico a dare concretezza dalla panchina. Su sponda Celtics, oltre ai 21 di Pierce (ma fuori per falli nel finale), 18 di Garnett e 13 di Ray Allen, compresa la bomba che impatta a quota 99 a 58" dalla sirena dei regolamentari. La panchina produce invece 7 punti e 17 falli: Stiemsma ne commette 4 in 5' nel primo quarto (l'ultimo a riuscire in questa "impresa" era stato Austin Daye per Detroit tre anni fa), Dooling e Pietrus entrambi fouled-out.

Miami: Battier 9, James 34, Turiaf 2, Wade 23, Chalmers 22; Anthony 2, Miller 7, Jones 3, Cole 0, Haslem 13. N.e.: Harris, Howard, Pittman. All.: Spoelstra.

Boston: Pierce 21, Bass 8, Garnett 18, Allen 13, Rondo 44; Stiemsma 2, Pietrus 3, Dooling 2, Hollins 0, Daniels 0, Pavlovic 0, Moore 0. N.e.: Williams. All.: Rivers.

Daniele FANTINI (Twitter: @DanieleFantini) / Eurosport
view post Posted: 31/5/2012, 16:12     +1Fonduta Alla Valdostana - Cucina e Ricette, Drink, Scuola di cucina.....
450 g formaggio fontina valdostana
4 tuorli d'uovo
1 cucchiaio farina
1 bicchiere latte
Persone Calorie per persona

Preparazione
Mettete in una casseruola 450 g di fontina valdostana a temperatura ambiente, un cucchiaio di farina, mescolate ed aggiungete un bicchiere di latte freddo.
Lasciate riposare un po' poi mettete il preparato su fuoco normale, mescolando sempre con un cucchiaio; portate a cottura facendo attenzione che la fontina non bolla.
Quando la fontina sarà sciolta, togliete la pentola dal fuoco e frullando con un frustino, aggiungete 4 tuorli d'uovo.
Rimettete il composto sul fuoco e continuate a mescolare in modo che le uova cuociano con la fontina.
Non appena la fonduta sarà diventata vellutata, servirla in piatti molto caldi, accompagnandola con fettine di pane rosolate nel burro.



frasi.net
view post Posted: 31/5/2012, 15:35     +1Monti,crescita Ue fara' scendere spread - Politica
Monti,crescita Ue fara' scendere spread
Le attese per il Consiglio Ue di fine giugno
31 maggio, 15:46

(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Se dal consiglio UE di fine giugno arrivera' un pacchetto per la crescita ''credibile e sostenibile'', anche i mercati si convinceranno che la crescita puo' ritornare ''e questo potra' riflettersi in un'attenuazione degli spread''. Lo ha detto il premier Mario Monti.

view post Posted: 31/5/2012, 15:32     +1Sì Senato a riforma del lavoro - Politica
Sì Senato a riforma del lavoro
Sì da 231 senatori, 33 i no e 9 gli astenuti
31 maggio, 16:20

(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Il Senato ha approvato la riforma del mercato del lavoro che ora va alla Camera. Hanno votato a favore 231 senatori, 33 hanno votato contro, nove si sono astenuti.

view post Posted: 31/5/2012, 15:28     +1Strangola amante e si spara - Cronaca
Strangola amante e si spara
L'uomo, un pensionato di 65 anni,e' vivo ma condizioni disperate
31 maggio, 15:17

(ANSA) - FERRARA, 31 MAG - Ha strangolato la compagna, Ludmilla Rugova, un'ucraina di 43 anni, poi l'uomo, Giuliano Frezzati, di 65, si e' sparato con la sua pistola ed e' ricoverato in condizioni disperate all'ospedale Sant'Anna di Ferrara. Movente, la gelosia. L'uomo, in pensione da 13-14 anni, era separato dalla moglie da 10. Per qualche tempo aveva avuto una relazione con la donna ucraina, madre di due figli, che aveva fatto da badante per l'anziana madre, poi trasferita in una casa di riposo.

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