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view post Posted: 1/9/2012, 17:15 by: ROSELLA     +1Jorinda e Joringhello - Fiabe e Leggende
Jorinda e Joringhello


C'era una volta un vecchio castello nel cuore di una foresta grande e fitta; là abitava, tutta sola, una vecchia strega molto potente. Di giorno si trasformava in gatto o in civetta, mentre la sera riprendeva l'aspetto umano. Sapeva come attirare la selvaggina e gli uccelli, poi li macellava e li cucinava lessi o arrosto. Se qualcuno arrivava a cento passi dal castello, era costretto a fermarsi e non poteva più muoversi finché‚ ella non lo liberava Ma se una vergine entrava in quel cerchio, la vecchia la trasformava in uccello e la rinchiudeva in una gabbia che metteva in una delle stanze del castello. Di quelle gabbie ne aveva ben settemila, con dentro uccelli tanto rari. C'era una fanciulla che si chiamava Jorinda, più bella di ogni altra. Era promessa sposa a un giovane leggiadro di nome Joringhello. Il giorno delle nozze si avvicinava, ed essi erano felici in compagnia l'uno dell'altro. Per poter parlare e confidarsi, se ne andarono nel bosco a passeggiare. -Fai attenzione- disse il giovane -di non avvicinarti troppo al castello.- Era una bella serata, il sole brillava fra i tronchi degli alberi, chiaro nel verde cupo della foresta, e la tortora gemeva sulle vecchie betulle. Ogni tanto Jorinda piangeva, si sedeva al sole lamentandosi, e così pure faceva Joringhello. Erano sgomenti come se dovessero morire. Si guardarono intorno: si erano persi e non sapevano come ritrovare la via di casa. Il sole era già tramontato per metà dietro al monte. Il giovane guardò fra i cespugli e vide in prossimità le vecchie mura del castello; a quella vista si spaventò a morte. Jorinda cantava:-Il mio uccellino dal rosso anellino, canta lamenti, lamenti, lamenti. Predice alla colomba la morte fra i tormenti; canta lamenti, sì! Chiù, chiù, chiù!-Joringhello la guardò: Jorinda si era mutata in un usignolo che cantava: -Chiuì, chiuì-. Una civetta dagli occhi ardenti le volò attorno tre volte, e per tre volte gridò: -Sciù, uh, uh, uh-. Joringhello non poteva muoversi: era rigido come pietra e non poteva piangere, n‚ parlare, n‚ muovere la mano o il piede. Ora il sole era tramontato: la civetta volò in un cespuglio, e, subito dopo, ne venne fuori una vecchia tutta curva, gialla e rinsecchita con degli occhiacci rossi e il naso tanto adunco che le toccava il mento con la punta. Ella borbottò qualcosa, poi afferrò l'usignolo e lo portò via. Joringhello non poteva dire nulla n‚ muoversi; l'usignolo era scomparso. Finalmente la vecchia ritornò e disse con voce roca: -Salute, Zachiele, quando la luna splende nel cerfoglio, sciogli, Zachiele, alla buon'ora-. E Joringhello fu libero. Si gettò ai piedi della vecchia pregandola di ridargli la sua Jorinda; ma ella rispose che non l'avrebbe riavuta mai più e se ne andò. Egli gridò, pianse, si lamentò, ma invano. -Oh, che sarà mai di me?- Joringhello se ne andò e giunse infine in un villaggio sconosciuto, dove fece il guardiano di pecore per lungo tempo. Spesso si aggirava intorno al castello, senza tuttavia avvicinarsi troppo. Infine una notte sognò di trovare un fiore rosso sangue con in mezzo una perla bella grossa. Egli colse il fiore e andò al castello, e tutto ciò che toccava con il fiore si liberava dall'incantesimo. Sognò inoltre che in quel modo era riuscito a riavere la sua Jorinda. La mattina, quando si svegliò, incominciò a cercare quel fiore per monti e valli. Cercò fino al nono giorno, e, di mattino presto, trovò il fiore rosso sangue. In mezzo c'era una goccia di rugiada, grossa come la perla più bella. Portò con s‚ il fiore giorno e notte, finché‚ giunse al castello. Là, non fu più immobilizzato dall'incantesimo, ma proseguì fino al portone. Joringhello se ne rallegrò, lo toccò con il fiore, e il portone si spalancò. Egli entrò, attraversò il cortile e tese l'orecchio per capire di dove venisse il canto degli uccelli. Infine lo capi, andò e trovò la sala dove si trovava la strega che stava dando da mangiare agli uccelli nelle settemila gabbie. Quand'ella vide Joringhello, andò su tutte le furie, lo maledì, gli sputò addosso fiele e veleno, ma dovette fermarsi a due passi da lui. Egli non si curò di lei e andò a vedere le gabbie con gli uccelli. Ma c'erano molte centinaia di usignoli e, fra tanti, come poteva ritrovare la sua Jorinda? Mentre guardava, si accorse che la vecchia prendeva di nascosto una gabbietta con un uccello e si avviava verso la porta. Le si avvicinò d'un balzo e, con il fiore, toccò la gabbietta e anche la vecchia, che non pot‚ più fare incantesimi. Jorinda era là, gli aveva gettato le braccia intorno al collo, ed era bella come un tempo. Egli ridiede aspetto umano anche agli altri uccelli, poi se ne ritornò a casa con la sua Jorinda e vissero a lungo insieme felici e contenti.


grimmstories
view post Posted: 20/6/2012, 16:19 by: ROSELLA     +1Mesotelioma - PET, risonanza magnetica e biopsia - Avere cura del nostro corpo
Mesotelioma - PET, risonanza magnetica e biopsia
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Sanihelp.it - PET: permette di identificare le cellule che stanno crescendo più velocemente e che corrispondono alle cellule tumorali. Le immagini ottenute non sono dettagliate come quelle della TC ma possono aiutare i medici a capire se le anomalie del mesotelio sono realmente tumori o lesioni di altro genere e se il tumore si è diffuso ai linfonodi o ad altre parti del corpo. Oggi esistono strumenti in grado di effettuare in un’unica seduta sia TC sia PET.

Risonanza magnetica: permette di ottenere immagini dettagliate dei tessuti molli del corpo, come la TC, ma senza utilizzare raggi X. In caso di mesotelioma può essere utile per valutare la salute del diaframma, la sottile membrana muscolare al di sotto dei polmoni, indispensabile per la respirazione.

Biopsia: è lo strumento più efficace per confermare il sospetto di mesotelioma. In alcuni casi con un ago lungo e sottile vengono prelevati campioni di liquido presenti nel torace (toracentesi), nell’addome (paracentesi) o nella cavità attorno al cuore (pericardiocentesi) e si verifica al microscopio la presenza di cellule tumorali. In altri casi, invece, è necessario prelevare piccole porzioni di tessuto mesoteliale con un ago sottile inserito sottopelle o con l’inserimento di una sonda dotata di videocamera attraverso un piccolo taglio nella pelle: in questo modo il medico può vedere le aree sospette e prelevare i campioni che vengono poi analizzati al microscopio.

Per distinguere con certezza il mesotelioma da altri tipi di tumore, i campioni prelevati con la biopsia possono essere sottoposti ad analisi immunoistochimiche (per vedere le proteine presenti sulla superficie della cellula) o genetiche (per individuare l’espressione di geni tipica del mesoelioma).

Esami del sangue: non sono in genere utilizzati per arrivare a una diagnosi, ma possono essere utili per confermarne una ottenuta con altre tecniche o per seguire l’andamento della malattia durante e dopo il trattamento. Si misurano in particolare i livelli di osteopontina e SMRP, molecole presenti in dosi più elevate in caso di mesotelioma.



sanihelp
view post Posted: 16/6/2012, 15:11 by: ROSELLA     +1La conchiglia sacra - Astrologia
Durante tutte le cerimonie socio-religiose indù, con esclusione dei funerali, si suonano conchiglie per disperdere le energie negative e allontanare le forze del male.



Secondo la mitologia indù Paanchajanya, la prima conchiglia, apparve dal fondo dell'oceano di latte, Ksheerasagara, che ribolliva sotto l'azione degli dei, Devas e dei demoni, Asuras. Come sorse dall'oceano, col suo tremendo fragore, terrorizzò gli Asuras che si appellarono a Vishnu affinchè li salvasse.

Il dio Vishnu acconsentì e si occupò della conchiglia. Il suono primordiale della creazione, OM - Omkar o Pranava dhwani - fu dunque imbrigliato e la conchiglia divenne una delle quattro armi/attributi del dio Vishnu: Chakra, disco, Gada, mazza e Padma, fior di loto, sono gli altri tre.

Le conchiglie hanno sempre avuto un posto significativo nella mitologia indù e molte sono conosciute con nomi propri e complessi, come le spade dell'epica occidentale. Nel Mahabharatha la conchiglia di Krishna è appunto Paanchajanya, quella di Arjuna è Devdutta e Bhima suona la Paundra.



guida india
view post Posted: 13/6/2012, 14:19 by: ROSELLA     +1Dichiara guerra ai tarli - Un pò di tutto !!
Occhi aperti

Per loro il legno è un goloso nutrimento, per noi un mobile prezioso a cui teniamo molto. Come fare allora per difenderci dai danni procurati dai tarli? La prima regola è di tenere gli occhi aperti e intervenire immediatamente. La presenza dei tarli spesso si nota dai piccoli forellini sul legno o dalla presenza di piccoli cumuli di polverino all’interno o all’esterno del mobile.

I danni causati da questi insetti possono andare dai classici piccoli forellini, fino a vere e proprie riduzioni interne di materiale legnoso che indeboliscono la struttura stessa del mobile. Impariamo allora a conoscere meglio gli insetti xilofagi.



donna d
view post Posted: 11/6/2012, 10:04 by: ROSELLA     +1Il piccolo Claus e il grande Claus - Fiabe e Leggende
Il piccolo Claus e il grande Claus
C'erano una volta in un villaggio due uomini con lo stesso nome, entrambi si chiamavano Claus, ma uno possedeva quattro cavalli, l'altro ne possedeva solo uno, quindi, per poterli distinguere, quello coi quattro cavalli veniva chiamato grande Claus e quello che aveva solo un cavallo piccolo Claus. Adesso sentiamo come se la passavano, perché questa è una storia vera.
Per tutta la settimana il piccolo Claus doveva arare il campo del grande Claus e gli prestava il suo unico cavallo, poi il grande Claus lo aiutava con i suoi quattro cavalli, ma questo avveniva solo una volta alla settimana e precisamente di domenica. Hup! Come agitava il piccolo Claus la frusta sui cinque cavalli; quel giorno era come se fossero tutti suoi! Il sole splendeva così bello e le campane della chiesa suonavano a festa, la gente era ben vestita e si avviava col libro dei salmi sottobraccio per sentire la predica del pastore e vedeva il piccolo Claus che arava con i cinque cavalli e era così contento che agitava la frusta gridando: "Hup, cavalli miei!"
"Questo non lo devi dire" gli disse il grande Claus "perché solo uno del cavalli è tuo."
Ma passò ancora qualcuno che andava in chiesa, e il piccolo Claus dimenticò che non doveva dirlo e gridò ancora: "Hup cavalli miei!"
"Ti chiedo di smetterla" gli disse il grande Claus. "Se lo dici ancora una volta, colpisco il tuo cavallo alla fronte così che cada morto all'istante: almeno è finita con lui."
"Non lo dirò più" replicò il piccolo Claus, ma quando passò dell'altra gente che lo salutò, fu molto contento al pensiero che era così evidente che possedeva cinque cavalli per arare il campo; quindi agitò la frusta e gridò. "Hup, cavalli miei!".
"Li incito io i tuoi cavalli" disse il grande Claus e prese il maglio e colpì sulla fronte l'unico cavallo del piccolo Claus, che cadde a terra morto.
"Ahimè, adesso non ho più cavalli!" esclamò il piccolo Claus e cominciò a piangere. Poi spellò il cavallo, prese la pelle, la lasciò seccare al vento, la mise in un sacco che si gettò sulle spalle e andò in città per vendere la pelle del suo cavallo.
La strada da percorrere era molto lunga, si doveva attraversare un enorme bosco buio e improvvisamente venne brutto tempo; il piccolo Claus vagò per qualche tempo e quando finalmente ritrovò la strada giusta era già sera e si trovava troppo lontano sia per arrivare in città, sia per tornare a casa prima che venisse la notte.



Vicino alla strada c'era una grande casa di campagna, le persiane erano chiuse, ma la luce filtrava fuori. “Avrò sicuramente il permesso di passare la notte qui” pensò il piccolo Claus, e andò a bussare.
La padrona di casa aprì la porta, ma una volta saputo cosa voleva, disse che se ne doveva andare, perché suo marito non era in casa e lei non poteva ospitare sconosciuti.
"D'accordo, allora mi sdraierò qui fuori" disse il piccolo Claus, e la donna gli chiuse la porta in faccia.
Lì vicino c'era un grande mucchio di fieno e tra questo e la casa avevano fatto un deposito con un tetto di paglia.
“Posso sdraiarmi lassù” pensò il piccolo Claus quando vide il tetto “è un ottimo letto, purché la cicogna non venga a beccarmi le gambe.”
Infatti c'era una cicogna col suo nido proprio sopra il tetto.
Così il piccolo Claus si arrampicò sul tetto, si sdraiò e si girò per stare proprio comodo. Le persiane davanti alle finestre non coprivano la parte più alta, così egli poteva vedere nel soggiorno.
C'era un grande tavolo apparecchiato con vino e arrosto e con uno splendido pesce, la padrona di casa e il sacrestano sedevano a tavola, e non c'era nessun altro; la donna gli riempiva il bicchiere e lui si serviva il pesce, perché era una pietanza che gli piaceva molto.
“Beato chi lo può mangiare!” pensò il piccolo Claus e avvicinò la testa alla finestra. Dio mio, che meravigliosa torta riusciva a vedere lì dentro! Sì, era una bontà!
Sentì che qualcuno cavalcava lungo la strada maestra verso la casa, era il marito della donna che tornava.
Era un ottimo uomo, ma aveva un terribile difetto: non poteva sopportare la vista dei sacrestani. Se un sacrestano gli si presentava davanti, diventava furibondo. E proprio per questo il sacrestano era andato a salutare la donna perché sapeva che il marito non era in casa, e la brava donna aveva preparato tutto il cibo migliore per lui. Ma ora, sentendo che l'uomo stava rientrando, si spaventarono e la donna pregò il sacrestano di nascondersi in una grande cesta vuota che era lì in un angolo, e il sacrestano si nascose perché sapeva che quel pover'uomo non sopportava i sacrestani.
La donna nascose tutto quel buon cibo e il vino nel forno, perché se il marito lo avesse visto avrebbe naturalmente chiesto per quale motivo l'aveva preparato.
“Che peccato!” sospirò il piccolo Claus dal tetto, quando vide che tutto il cibo veniva portato via.
"C'è qualcuno lassù?" chiese il contadino e guardò verso il piccolo Claus. "Perché stai li sdraiato? Vieni piuttosto in salotto."
Così il piccolo Claus raccontò come si era perso e gli chiese se poteva restare lì per la notte.
"Certamente" disse il contadino "ma prima dobbiamo mangiare qualcosa."
La donna accolse con gioia i due, apparecchiò la tavola e offrì un grande piatto di farinata. Il contadino era molto affamato e mangiò con appetito, ma il piccolo Claus non poteva fare a meno di pensare al delizioso arrosto, al pesce e alla torta che si trovavano nel forno.
Sotto il tavolo, vicino ai suoi piedi, aveva messo il sacco con la pelle del cavallo; ricordate che stava andando in paese a venderla? La farinata non gli piaceva affatto, così mosse il sacco e la pelle secca scricchiolò forte.
"Ssst!" disse il piccolo Claus al suo sacco, ma nello stesso momento lo colpì più forte e quindi questo scricchiolò più di prima.
"Ah, che cosa hai in quel sacco?" gli chiese il contadino.
"Oh, è un mago" disse il piccolo Claus "dice che non dovremmo mangiare la farinata, perché ha compiuto una magia e il forno ora è pieno di arrosto, pesce e torta."
"Cosa?" chiese il contadino e aprì immediatamente il forno, dove poté vedere tutto quel buon cibo che la moglie aveva nascosto, ma che lui credeva fosse stato magicamente portato dal mago. La donna non poté dire nulla, ma portò il cibo in tavola e così mangiarono pesce, arrosto e torta. Il piccolo Claus colpì di nuovo il sacco e la pelle scricchiolò.
"Che cosa dice adesso?" chiese il contadino.
"Dice" rispose il piccolo Claus "che ha anche preparato tre bottiglie di vino per noi e che si trovano nel forno." Così la donna dovette tirar fuori il vino che aveva nascosto e il contadino bevve e divenne molto allegro, certo gli sarebbe proprio piaciuto possedere un mago come quello che il piccolo Claus aveva nel sacco.
"Può anche far comparire il diavolo?" chiese il contadino "mi piacerebbe proprio vederlo, ora che sono così allegro!"
"Sì" disse il piccolo Claus "il mio mago può fare tutto quello che io gli chiedo. Non è vero? Tu!" chiese, e colpì il sacco finché non scricchiolò. "Senti che dice di sì? Ma il diavolo è così brutto che non vale la pena di vederlo."
"Oh, non ho affatto paura; e quale sarebbe il suo aspetto?"
"Ah, apparirebbe esattamente come un sacrestano!"
"Uh!" disse il contadino "è proprio brutto! Dovete sapere che io non sopporto la vista dei sacrestani. Ma ora non fa niente, so che è il diavolo e quindi mi sento già meglio. Adesso ho il coraggio; ma non mi deve venire troppo vicino."
"Allora provo a sentire il mago" disse il piccolo Claus, colpì il sacco e tese l'orecchio.
"Che cosa dice?"
"Dice che potete andare a aprire quel baule che c'è nell'angolo, lì dentro troverete il diavolo che sta ammuffendo, ma dovete tenere il coperchio, affinché non scappi fuori."
"Dovete aiutarmi voi a tenerlo" disse il contadino, e andò verso il baule, dove la moglie aveva nascosto il vero sacrestano, che ora stava morendo dl paura.
Il contadino sollevò un po' il coperchio e guardò dentro: "Uh!" gridò, e fece un balzo indietro. "Sì, l'ho visto, ha proprio l'aspetto del nostro sacrestano – che spavento!"
Dovettero berci sopra e così bevvero tutta la notte.
"Adesso mi devi vendere il tuo mago" disse il contadino "chiedimi in cambio tutto quello che vuoi. Ah sì, ti do immediatamente un sacco pieno di denaro."
"No, non posso assolutamente; pensa quanti vantaggi posso avere da questo mago."
"Ma io desidererei moltissimo averlo" disse il contadino e continuò a pregarlo.
"Va bene" acconsentì alla fine il piccolo Claus. "Tu sei stato così gentile a ospitarmi questa notte, e io te lo cedo. Avrai il mago per un sacco di denaro, ma il sacco dev'essere pieno fino all'orlo."
"È quello che avrai" disse il contadino "ma devi portarti via anche il baule, perché non lo voglio avere qui un minuto di più; non si sa mai, se è ancora dentro!"
Il piccolo Claus diede il sacco con la pelle secca al contadino e ricevette in cambio un sacco stracolmo di denaro. Il contadino gli donò anche una grande carriola per trasportare il baule e il denaro.
"Addio!" disse il piccolo Claus, e se ne andò col denaro e il baule in cui c'era ancora il sacrestano.
Dall'altra parte del bosco c'era un grande e profondo torrente, l'acqua scorreva così forte che uno a malapena avrebbe potuto nuotare controcorrente; avevano costruito un nuovo grande ponte e il piccolo Claus si fermò proprio nel mezzo e disse a voce ben alta, affinché il sacrestano potesse sentirlo dal baule:
"E no! Che cosa ne faccio di questo inutile baule? Pesa tanto che è come se fosse pieno di pietre; mi stancherei troppo a trascinarmelo ancora dietro; quindi è meglio che lo butti nel torrente. Se viene trasportato a casa mia tanto di guadagnato, altrimenti non ci perdo nulla."
Così afferrò il baule con una mano e lo sollevò un po', come se volesse gettarlo in acqua.
"No, lascia stare!" gridò il sacrestano dal baule "fammi uscire!"
"Uh!" disse il piccolo Claus, fingendo di aver paura. "È ancora nel baule! allora è meglio che lo butti subito nel torrente, così annegherà."
"Oh no! Oh no!" urlò il sacrestano. "Se mi lasci andare, ti darò un sacco pieno di denaro!"
"Ah, allora è un'altra cosa!" disse il piccolo Claus e aprì il baule. Il sacrestano uscì subito e gettò il baule vuoto in acqua e se ne andò a casa sua, dove il piccolo Claus ricevette un sacco pieno di denaro. Uno l'aveva già avuto dal contadino e ora aveva la carriola piena di denari!



“Visto, il cavallo me l'han pagato proprio bene!” disse a se stesso il piccolo Claus quando arrivò a casa sua e fece di tutti i soldi un grande mucchio in mezzo al pavimento. “Certo il grande Claus si arrabbierebbe molto venendo a sapere quanto sono diventato ricco col mio unico cavallo, ma non mi va di andare a dirgli la verità.”
Così mandò un ragazzo dal grande Claus per farsi prestare un misurino.
“Che cosa mai ci vuol fare!” pensò il grande Claus, e spalmò sul fondo del misurino un po' di catrame, affinché restasse appiccicato qualcosa di quello che veniva misurato. E fu proprio quello che accadde, e quando il grande Claus riebbe il misurino c'erano attaccate tre monete d'argento da otto scellini.
"E questo che significa?" disse il grande Claus, e si precipitò immediatamente dal piccolo Claus. "Da dove vengono tutti questi soldi?"
"Dalla pelle del mio cavallo, che ho venduto ieri sera."
"Certo che te l'hanno pagata bene!" esclamò il grande Claus; corse a casa, prese una scure e colpì a morte i suoi quattro cavalli, poi tolse la pelle e andò in città.
"Pelli, pelli! chi vuole comprare pelli?" gridava per le strade.
Tutti i calzolai e i conciatori corsero da lui per sapere quanto voleva per le pelli.
"Un sacco pieno di denari per ognuna."
"Sei matto?" dissero tutti "credi che abbiamo tanti denari?"
"Pelli, pelli! Chi vuol comprare pelli?" gridò di nuovo, ma a tutti coloro che chiedevano quanto costassero le pelli, rispondeva: "Un sacco di denari".
"Ci vuol prendere in giro" dissero tutti e così i calzolai presero le loro cinghie di cuoio e i conciatori i loro grembiuli di cuoio e cominciarono a picchiare il grande Claus.
"Pelli, pelli!" lo schernivano "te la diamo noi una pelle che ti si adatti! vattene dalla città!" gridarono, e il grande Claus dovette darsela a gambe a più non posso, perché non ne aveva mai prese tante.
"Ah" disse una volta giunto a casa "adesso il piccolo Claus la deve pagare, lo pesterò a morte per questo."
Ma al piccolo Claus era morta la nonna; in realtà era stata cattiva con lui, ma ne era comunque addolorato e prese la morta e la mise nel letto ben caldo, per vedere se non riusciva a resuscitare. Sarebbe rimasta lì tutta la notte, e lui si sedette in un angolo e dormì su una sedia, come aveva del resto già fatto altre volte.
Mentre dormiva, la porta si aprì e il grande Claus entrò con la sua scure: sapeva bene dov'era il letto del piccolo Claus, andò direttamente lì e colpì in fronte la nonna che era già morta, pensando che fosse il piccolo Claus.
"Ecco qua!" gridò "ora non mi prenderai più in giro!" e così se ne andò di nuovo.
"È proprio un uomo malvagio e cattivo!" disse il piccolo Claus "mi voleva colpire a morte; per fortuna la vecchia nonna era già morta, altrimenti l'avrebbe uccisa lui."
Vestì la nonna con gli abiti della festa, prese in prestito un cavallo dal vicino, lo attaccò al suo carro e mise la vecchia nonna sul sedile posteriore, perché non potesse cadere durante il viaggio; infine partirono passando per il bosco; quando il sole sorse, erano giunti a una locanda; lì si fermò il piccolo Claus e entrò per mangiare qualcosa.
L'oste aveva moltissimi soldi e era un brav'uomo, ma era iracondo, come se in lui ci fosse pepe e tabacco.
"Buon giorno" disse al piccolo Claus "hai avuto premura di indossare i vestiti belli oggi!"
"Sì" rispose il piccolo Claus "devo andare in città con la nonna, lei è rimasta sul carro, non vuole assolutamente entrare. Non volete portarle un bicchiere di idromele? Parlatele a voce alta, perché non ci sente molto bene."
"Certamente!" replicò l'oste e riempì un grande bicchiere di idromele, che portò fuori alla nonna morta che stava sulla carrozza.
"Qui c'è un bicchiere di idromele da parte di vostro nipote!" disse l'oste, ma la morta non disse neanche una parola.
"Non sentite?" gridò l'oste più che poté. "Ecco dell'idromele da parte di vostro nipote!"
Di nuovo gridò lo stesso e poi ancora, ma dato che lei non si muoveva affatto, si arrabbiò e le gettò il bicchiere in faccia, così che l'idromele le si versò sul naso e lei cadde riversa nel carro, perché non era stata legata saldamente.
"Come!" gridò il piccolo Claus, si precipitò fuori e afferrò l'oste: "Hai ucciso mia nonna! Guarda che grande buco ha sulla fronte!".
"Oh, è stata una disgrazia!" gridò l'oste e congiunse le mani. "È tutta colpa del mio caratteraccio! Povero piccolo Claus; ti darò un sacco di denaro e farò seppellire tua nonna come se fosse la mia, ma tu non devi dirlo a nessuno, perché altrimenti mi taglieranno la testa, e l'idea è così disgustosa!"
Così il piccolo Claus ebbe un sacco di denari e l'oste seppellì la vecchia nonna come se fosse stata la sua.



Non appena il piccolo Claus fu a casa con tutti quei soldi, mandò un ragazzo dal grande Claus, per farsi prestare il misurino .
"Come?" esclamò il grande Claus "non l'avevo colpito a morte? Devo andare io stesso a controllare!" e così si recò dal piccolo Claus col misurino.
"E dove hai ottenuto tutti questi soldi?" gli chiese, e sgranò gli occhi quando vide quanti altri soldi c'erano!
"Tu hai ucciso mia nonna e non me!" disse il piccolo Claus. "Ora l'ho venduta e ne ho ricavato un sacco di denari."
"Ne vale proprio la pena!" disse il grande Claus; si affrettò a casa, prese la scure e uccise la nonna, poi la mise sul carro e andò in città a casa del farmacista e chiese se voleva comprare un cadavere.
"Chi è e da dove arriva?" chiese il farmacista.
"È mia nonna" rispose il grande Claus "l'ho uccisa per un sacco di denari."
"Dio ci salvi!" disse il farmacista. "Voi parlate troppo! Non dite una cosa simile, altrimenti perderete la testa!" e poi gli spiegò quale cosa terribile aveva commesso e che uomo cattivo era e che doveva essere punito; ma il grande Claus si impressionò talmente che saltò sul carro, frustò i cavalli e volò a casa.
Il farmacista e gli altri credevano che fosse matto e lo lasciarono andare dove pareva a lui.
"Me la pagherai!" disse il grande Claus una volta raggiunta la strada maestra. "Sì, me la dovrai pagare, piccolo Claus!" e non appena fu a casa prese il sacco più grande che aveva, si recò dal piccolo Claus e gli disse: "Mi hai preso in giro un'altra volta. Prima ho ucciso i miei cavalli, poi mia nonna e tutto per colpa tua, ma non mi ingannerai mai più!" e così lo prese per la cintola e lo cacciò nel sacco, se lo mise sulle spalle e gli gridò: "Adesso ti affogo".
C'era un bel pezzo di strada prima di arrivare al torrente e il piccolo Claus non era tanto leggero da portare. La strada passava vicino alla chiesa, l'organo suonava e la gente cantava proprio bene, lì dentro; così il grande Claus appoggiò il sacco col piccolo Claus vicino all'ingresso della chiesa e pensò che era una buona cosa andare a sentire un salmo prima di proseguire. Il piccolo Claus non poteva certo fuggire e tutta la gente era in chiesa. Cosi entrò anche lui.
"Ah, ah!" gemeva il piccolo Claus chiuso nel sacco; continuava a rigirarsi, ma gli era impossibile sciogliere il nodo che lo legava.
In quel mentre passò di lì un vecchio mandriano con i capelli bianchi come il gesso e un grosso bastone tra le mani, guidava una grande mandria di mucche e tori che, passando sul sacco dove il piccolo Claus era rinchiuso, lo rovesciarono.
"Ah" gemette il piccolo Claus "sono così giovane e già devo andare in cielo!"
"Oh, povero me!" disse il mandriano "io invece sono così vecchio, ma ugualmente non posso andarci ancora."
"Apri il sacco" gridò il piccolo Claus "mettiti qui al mio posto e sarai subito in cielo."
"Certo che mi piacerebbe molto" disse il mandriano e liberò il piccolo Claus che saltò fuori dal sacco.
"Ci pensi tu alla mandria?" chiese il vecchio, e entrò nel sacco che il piccolo Claus legò di nuovo, poi il piccolo Claus se ne andò con le mucche e i tori.
Poco dopo uscì dalla chiesa il grande Claus e si mise il sacco sulla schiena; sentì che il sacco era più leggero, perché il mandriano pesava la metà del piccolo Claus.
“Com'è leggero ora! forse perché ho sentito un salmo!” e così arrivò al torrente che era grande e profondo, e vi gettò il sacco col vecchio mandriano gridando:
"Visto? ora non potrai più ingannarmi!"; pensava che dentro ci fosse il piccolo Claus.
Poi se ne tornò a casa, ma quando giunse a un crocicchio, incontrò il piccolo Claus che stava guidando la mandria.
"Ma come?" disse il grande Claus. "Non ti avevo affogato?"
"Sì. Mi hai gettato nel torrente, ma era mezz'ora fa."
"E dove hai ottenuto quella splendida mandria?" gli chiese il grande Claus.
"È una mandria di mare!" spiegò il piccolo Claus. "Ora ti racconto com'è andata. E grazie a te, che mi hai annegato, adesso sto proprio bene, sono ricco, e lo puoi credere! Avevo molta paura, là nel sacco, e il vento mi fischiava nelle orecchie quando tu mi gettasti giù dal ponte nell'acqua gelida. Raggiunsi subito il fondo; ma non mi feci nulla, perché laggiù cresce l'erba più tenera. Vi caddi sopra e subito il sacco venne aperto, e la più graziosa delle creature, vestita di bianco con una corona verde sui capelli bagnati, mi prese per mano e mi disse:
“Sei qui, piccolo Claus? Ora hai per la prima volta una mandria! e un miglio più in su ce n'è un'altra che io ti voglio donare”. Allora vidi che per la gente del mare il torrente era la strada maestra. Sul fondo andavano a piedi o in carrozza dal mare fino a dove il torrente finisce. Era così bello con i fiori e l'erba freschissima, e i pesci che nuotavano nell'acqua mi sfioravano le orecchie come fanno gli uccelli nell'aria. Che gente simpatica e quanto bestiame camminava lungo le siepi e i fossi!"
"Ma perché allora te ne sei tornato quassù?" gli chiese il grande Claus. "Io non l'avrei fatto se laggiù fosse stato così bello!"
"Sì" rispose il piccolo Claus "ma sono stato furbo. Tu hai sentito quello che ti ho detto: la ragazza del mare disse che un miglio più su – dunque lungo il torrente, perché lei non può arrivare da altre parti – c'è un'altra mandria per me. Ma io so che il torrente è pieno di insenature, una qui, una là, è tutto un lungo giro, quindi è più veloce, quando si può fare, tornare sulla terra e attraversare il torrente; in questo modo risparmio quasi mezzo miglio e arrivo più in fretta alla mia mandria di mare."
"Come sei fortunato!" disse il grande Claus. "Credi che anch'io avrei una mandria di mare, se arrivassi sul fondo del torrente?"
"Sì, credo di sì, ma io non riesco a portarti nel sacco fino al torrente, sei troppo pesante per me; se vai fin là da solo e poi ti infili nel sacco, ti butterò giù io con grande piacere."
"Grazie infinite!" disse il grande Claus. "Ma se poi non avrò la mia mandria di mare, una volta giù, allora te ne buscherai tante! Ne puoi star certo."
"Oh, no! non essere così cattivo!" e così andarono al torrente. E la mandria, che era assetata, non appena vide l'acqua corse più che poté per avere da bere.
"Vedi come si affrettano?" disse il piccolo Claus. "Non vedono l'ora di raggiungere il fondo di nuovo."
"Sì, ma ora aiutami, altrimenti ti pesto!" e così si infilò nel grande sacco che si trovava sulla schiena di un toro. "Mettici dentro anche una pietra, così sono sicuro di annegare."
"Va bene così" rispose il piccolo Claus, ma mise ugualmente una grande pietra nel sacco, lo legò bene e diede una spinta: plump! il grande Claus cadde nel torrente e raggiunse subito il fondo.
"Temo proprio che non troverà mandrie!" esclamò il piccolo Claus, e si avviò verso casa con quello che aveva.


pinu.it
view post Posted: 11/6/2012, 09:48 by: ROSELLA     +1Risparmio Sostituzione Infisso - Le Scienze
Risparmio Sostituzione Infisso
Quali e quanti sono in termini economici i vantaggi della sostituzione degli infissi, con riferimento ai dati forniti dalle norme di riferimento si può fare una stima.

Quali e quanti sono in termini economici i vantaggi della sostituzione degli infissi, con riferimento ai dati forniti dalle norme di riferimento si riesce a fare una semplice stima di tali vantaggi che aiutano l’economia domestica e contribuiscono alla riduzione di sostanze inquinanti in ambiente.



Parametri di calcolo

La valutazione del risparmio economico avviene attraverso il calcolo dell’energia risparmiata per il riscaldamento, considerazioni analoghe e duali possono essere estese al caso della climatizzazione estiva con il relativo risparmio. Segue una breve descrizione dei parametri che necessita raccogliere e/o valutare per la stima.

Tra essi in primis i gradi giorno della località di riferimento, per gradi giorno di una località si intende la somma delle differenze positive giornaliere tra la temperatura dell'ambiente e la temperatura media esterna giornaliera.

Essa è estesa a tutti i giorni del periodo convenzionale di riscaldamento, il periodo è specifico per ogni comune, l’espressione dell’unità di misura del grado giorno è GG, i gradi giorni sono disponibili per ogni comune e facilmente reperibili in Internet.

Il fattore di correzione, f, è un fattore che tiene conto del valore della temperatura interna media, generalmente essa è inferiore a 20°C poiché il riscaldamento negli ambienti non avviene ininterrottamente nell’arco della giornata ma soltanto in orari prestabiliti, il valore f per le comuni abitazioni può essere tranquillamente considerato unitario.

Il fattore R, ossia di correzione della differenza di temperatura in funzione del tipo di elemento opaco, in genere, può assumere il valore 1 se l’elemento opaco o finestrato divide un ambiente riscaldato dall''ambiente esterno, il valore 0,5 se l’elemento opaco divide un ambiente riscaldato da uno non riscaldato, il valore 0,8 se l’elemento opaco divide un ambiente riscaldato dal terreno o da un ambiente non riscaldato e ventilato.

Esprimendo con ΔU (W/mqK) la generica variazione di trasmittanza dovuta all’intervento effettuato sull’involucro finestrato, l’energia ΔQ risparmiata a seguito dell’intervento ed espressa in kWh è proporzionale al fattore dei prodotti su descritti e alla superficie vetrata considerata.



Euro risparmiati

Considerando la sostituzione di una superficie vetrata di circa 2 metri quadrati ed un valore di GG, gradi giorno di 1014, un periodo di riscaldamento di 120 giorni, una variazione di trasmittanza tra infisso nuovo e quello sostituito di 2 W/mqK ed un valore circa unitario per i fattori R ed f.

I valori di riferimento delle trasmittanze per vecchi infissi, con vetri singoli sono compresi tra 4 e 5 W/mqK, assumere una variazione di trasmittanza tra infisso nuovo e quello sostituito di 2 W/mqK significa avere un valore di riferimento molto prossimo a quelli indicati dalle attuali leggi vigenti in materia, Decreti Legislativi 192/05 e 311/06 con le rispettive successive integrazioni e modifiche tra cui in particolare il D.P.R. 59/09.

Inoltre, si ipotizza che l'edificio sia servito da un generatore termico o caldaia con una potenza nominale di 24 kW e si ipotizza che l'impianto di riscaldamento abbia un rendimento globale medio stagionale, ηg, non inferiore a quello minimo previsto dalle norme, ηg ≥ (75+4logPn)/100 per i generatori esistenti.

Assumendo quindi un valore di ηg pari a 0,80 è possibile ottenere un valore di riferimento per l'energia primaria risparmiata durante il periodo di riscaldamento, dal rapporto tra ΔQ / ηg che nel caso in questione è di circa 130 kWh.

Con un costo di riferimento del metano di circa 0,82 euro a metro cubo, l'intervento di sostituzione dell'infisso esistente con uno nuovo e con riferimento alle considerazioni sopra decritte si stima un risparmio di circa 11 euro per il periodo di riscaldamento.

lavorincasa
view post Posted: 11/6/2012, 09:48 by: ROSELLA     +1Maniglia antibatterica - Le Scienze
Maniglia antibatterica
Maniglie antibatteriche in leghe di rame e argento, per ridurre la diffusione dei germi, dei virus e dei batteri in luoghi pubblici e in casa, in pochissimo tempo.
06 Maggio 2012 ore 11:39



Rame e argento contro i batteri


Già migliaia di anni fa Greci, Romani e ancor prima Egizi e Fenici, conoscevano le proprietà benefiche di alcune leghe, come quelle di rame o di argento, che venivano già impiegate per purificare l’acqua o per costruire stoviglie e posate, a cui attribuivano anche proprietà curative e antibatteriche.

Oggi queste leghe e questi metalli vengono utilizzati a scopo antibatterico per ricoprire maniglie e superfici di contatto, sfruttando le loro proprietà antimicrobiche. Utilizzando questi materiali, si riesce ad ottenere una riduzione altissima della percentuale di microbi e batteri che normalmente si diffondono con il contatto.

Non è un’esagerazione. Quando parliamo di superfici di contatto, non ci rendiamo nemmeno conto di quante in realtà ne incontriamo ogni giorno nelle nostre attività quotidiane. Maniglie, ringhiere, rubinetti, tavolini, sedie... e ancora pulsanti. E su di essi, una grande varietà di virus e batteri si possono accumulare nel tempo, anche perché toccati frequentemente da persone diverse.

In alcuni casi, certi batteri, riescono anche a sopravvivere per periodi davvero lunghi: su alcuni materiali addirittura superano i 30 giorni, senza perdere la loro forza.
Da qui l’importanza di sfruttare la naturale capacità di alcune leghe di rame e argento di eliminare questi microrganismi dannosi, in maniera anche molto veloce, creando superfici antimicrobiche o antibatteriche.



Superfici di contatto antibatteriche


Molto diffuse da qualche tempo le maniglie antibatteriche. Manital, ad esempio, ricopre alcuni suoi modelli di maniglie, con nano argento e lega di rame, trasformandole in superfici antibatteriche. Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’architetto Mario Mazzer, si basa sull’utilizzo di questi materiali, che agiscono contro muffe, funghi e batteri, andando ad intervenire direttamente sul DNA dei microrganismi ed evitandone la duplicazione nel tempo.

Proprietà antibatteriche anche per le finiture di KME, il grande produttore europeo di semilavorati in rame e in leghe di rame, che ha ottenuto, per primo, il diritto di usare il marchio Antimicrobial Copper Cu+. Ovvero tramite i prodotti Antimicrobial Copper della gamma KME Plus®, tutte in leghe di rame con proprietà antimicrobiche, è possibile ridurre ed eliminare il 99,9% dei batteri, entro due ore dal contatto. La finitura è ottimale per eliminare specie patogene di batteri e virus, anche molto pericolosi, come la Legionella pneumophila, la Pseusdomona aeruginoso, il batterio MRSA.



Ioni di argento antibatterici


Ma le proprietà antibatteriche dell’argento sono davvero diffuse. Lo sa bene Reguitti, che propone un’innovativa linea di maniglie antibatteriche, caratterizzate da uno speciale trattamento basato su ioni di argento, che sono in grado di eliminare anche batteri come l'Escherichia Coli. Si tratta di Antigerm, una gamma di maniglie e accessori caratterizzati da protezione batterica, che aiutano anche a prevenire e combattere il proliferare dei batteri e dei germi.

Il trattamento, abbiamo detto, si basa sull’utilizzo di ioni di argento, che sono in grado di eliminare in pochissimo tempo, anche nell’ordine dei minuti, oltre 650 specie di virus, batteri e funghi, andando a ridurre il 99% degli agenti dannosi sulla superficie in questione.

Queste maniglie sono l’ideale in ambienti pubblici, ma anche privati. Molto utile ad esempio l’utilizzo in ambienti scolastici o asili nido, dove la presenza di più bambini può creare ulteriori problemi. Anche in impianti sportivi, ospedali e cliniche, Antigerm può essere la soluzione per ottenere una maggiore igiene, senza però rinunciare al design e all’estetica: le maniglie infatti sono caratterizzate da linee e forme innovative e contemporanee, che ben si adattano a vari tipi di arredo.



Vernici antibatteriche


Tra le superfici antibatteriche, molto gettonate sono le vernici. Ci sono linee antimicrobiche, che una volta stese, inibiscono la crescita di certi microrganismi, contribuendo alla prevenzione di molteplici malattie infettive.

Ideali per grosse superfici in ambienti pubblici sanitari, sono molto utilizzate anche in bagni pubblici, centri commerciali e mezzi di trasporto, come treni e aerei, ovvero luoghi ad elevato passaggio di persone diverse.

Le vernici antibatteriche iniziano però ora ad essere utilizzate anche in ambienti privati, come camerette, cucine e bagni. Ad esempio la linea di prodotti Antibacterical, non utilizzano ioni di rame o argento, ma delle nanoparticelle che non si destrutturano con il tempo, perdendo la loro efficacia, ma mantengono l’efficacia antibatterica continua e costante, anche se ci troviamo in presenza di agenti atmosferici e limitati contatti con l’esterno.






lavorincasa
view post Posted: 10/6/2012, 14:34 by: ROSELLA     +1Roulotte, camper e barca - Un pò di tutto !!
Roulotte, camper e barca


La roulotte e il camper sono una facile “preda” dell’umidità. Spesso entrandovi, soprattutto dopo il riposo invernale, accade di avvertire il cattivo odore di chiuso provocato da aria stagnante e di ritrovare i tessuti (tendine, rivestimenti) umidi.

La barca è costantemente esposta alla fonte più inesauribile di umidità che ci sia: il mare. L’aria calda e umida dell’estate invade tutti gli ambienti interni. Il pericolo muffa scatta con la chiusura invernale, quando all’umidità di aggiunge l’immobilità dell’aria.


donna d
view post Posted: 10/6/2012, 08:31 by: ROSELLA     +1La Biofotonica - 1° parte - Curiosità varie della terra, ambiente e natura
La Biofotonica

Prima parte

La Biofotonica si occupa della ricerca e dello studio della presunta radiazione luminosa non visibile ad occhio nudo (i seguaci della disciplina orientale Reiky, però, sostengono di riuscirvi a seguito di particolari tecniche) che circonderebbe il corpo umano. Da sempre la mistica e le varie discipline esoteriche parlano di una sorta di involucro energetico multi strato che emana dall'uomo e che identificano col nome di "aura".

Secondo certi sensitivi, che sostengono di vederla, e secondo gli esoteristi, l'aura si presenterebbe variamente colorata a seconda del nostro stato di salute o del livello di reincarnazione raggiunto. Del resto un concetto simile non è del tutto sconosciuto a noi occidentali visto che la iconografia cristiana ha da sempre rappresentato i santi circondati da una particolare luminosità circondante la testa (aureola), che probabilmente si richiama ai concetti su esposti. Naturalmente simili concetti sono comuni anche nella mistica orientale.

A livello scientifico tra i primi ad ottenere risultati di un certo rilievo nel campo di ricerca della bioluminescenza è stato il russo Semyon Kirlian. Nel 1939 questo ingegnere elettronico venne chiamato in un laboratorio di Krasnodar, nel Caucaso, per riparare un apparecchio per l'elettroterapia. Sfiorando accidentalmente con la mano un elettrodo ricevette una piccola scarica ed intravide uno strano lampo. Ripensando allo strano effetto decise di frapporre una lastra fotografica fra la sua mano e la scintilla. Durante lo sviluppo apparve un'immagine raffigurante i contorni delle sue dita circondati da una sorta di vapore luminoso accompagnato da lampi.

Il giovale Semyon aveva così scoperto il famoso effetto Kirlian. Il ricercatore, negli gli anni seguenti, dedicò tutto il suo tempo libero a tale studio migliorando ed affinando la strumentazione atta a riprodurre l'effetto. Molto importante fu anche l'apporto di sua moglie Valentina che lo assistette permanentemente. Purtroppo, come spesso avviene, dopo la scoperta iniziarono le polemiche che sono sfociate in un totale rifiuto della scienza ufficiale (gli scienziati sostengono, infatti, che l'effetto è dovuto alla umidità che circonda i corpi) dei postulati di Kirlian.



universonline
view post Posted: 10/6/2012, 08:29 by: ROSELLA     +1La Biofotonica - 2° parte - Curiosità varie della terra, ambiente e natura
La Biofotonica

Seconda parte

Il campo di ricerca della Biofotonica non era del tutto nuovo quando Kirlian inizio le sue ricerche, uno scienziato croato, Nicola Tesla, già nel 1890 aveva compiuto esperimenti pressoché identici negli Stati Uniti.

Già a quei tempi Nicola Tesla aveva ottenuto fotografie sotto alta tensione paragonabili a quelle di Kirlian. Un pò più tardi, negli anni trenta, il ricercatore George de la Warr scoprì l'esistenza di deboli campi di radiazione elettromagnetica intorno a varie parti del corpo umano, come anche ad una certa distanza da queste zone.

Secondo questo ricercatore tali campi possono raggiungere picchi di tensione fino a 70 millivolt. Egli constatò anche che la tensione stessa variava a seconda dello stato di salute o dell'umore del soggetto. Ma bisogna precisare che emanazioni radianti non sono state riscontrate solo a livello macroscopico ma anche microscopico. Infatti esperimenti estremamente interessanti condotti nella seconda metà degli anni '60 a Novosibirsk (Siberia) da scienziati sovietici dimostrarono come delle cellule in coltura irradiassero informazioni sotto forma di raggi ultravioletti.

Ciò confermava quanto emerso negli studi condotti dall'istologo Russo Alexander Gurvitch negli anni '20 e '30: le cellule viventi producono una radiazione invisibile. Tale radiazione fu da lui denominata radiazione mitogenica.

In questo stesso periodo altri ricercatori (Cremonese, Protti, Timosetta, Popp, etc.) documentavano la presenza di radiazioni anche in frequenze ottiche ed infraottiche. Nell'ex Unione Sovietica alcuni scienziati sono riusciti a registrare le allucinazioni visive ed uditive di alcuni soggetti psicotici utilizzando, con sistemi opportuni, macchine fotografiche e magnetofoni.

Tali sperimentazioni, condotte in una clinica psichiatrica di Perm dal dottor Krokhalev hanno consentito non solo di registrare su nastro magnetico le allucinazioni uditive ma anche su pellicola fotografica delle immagini riproducenti le visioni oniriche o le allucinazioni psicotiche che i soggetti sottoposti all'esperimento dichiaravano di vedere, così da lasciar ipotizzare una qualche forma di radiazione emessa dai loro occhi.

Quest'ultimo esperimento è stato eseguito utilizzando una macchina fotografica il cui obbiettivo era collegato a semplici maschere da sub che distanziavano l'apparecchio di circa 30 cm dai volti dei pazienti.

Altro esperimento era quello di provare le possibilità di un malato di mente di influire direttamente sul materiale fotosensibile di una lastra fotografica, impressionandola, psichicamente, con con le immagini delle sue allucinazioni visive.



universonline
view post Posted: 10/6/2012, 07:35 by: ROSELLA     +1Hamilton: “Sono sorpreso della seconda posizione” - F1
Il pilota della McLaren è contento del suo piazzamento alle spalle di Vettel

Con il caldo la MP4/27 fatica moltissimo e Hamilton è soddisfatto di aver portato la sua vettura a tre decimi dietro il velocissimo pilota della Red Bull



Lewis Hamilton si è detto sorpreso di essere in prima fila dopo le le Qualifiche del Gran Premio del Canada, vista la difficoltà della sua McLaren di far lavorare le gomme a causa del gran caldo sulla pista di Montreal.

Hamilton sembrava l’uomo da battere durante le prove del venerdì, ma le temperature di 40° C sulla pista il sabato hanno avvantaggiato la Red Bull di Sebastian Vettel. L’inglese ha chiuso a tre decimi dal rivale ma ha detto che di sentirsi ancora soddisfatto del risultato. “E’ stato sicuramente un po’ più difficile per noi oggi, abbiamo sicuramente lottato col gran caldo”, ha detto il pilota del team di Woking in conferenza stampa. “Abbiamo lavorato molto bene con le gomme nella FP3 ma quando siamo arrivati al​​le Qualifiche abbiamo dovuto faticare tantissimo per ottenere la prestazione dalle gomme. Ma per fortuna abbiamo avuto una nuova serie di Supersoft ancora disponibile in Q3 e siamo riusciti a fare un ottimo tempo, siamo molto soddisfatti delle prestazioni”.

Hamilton alla luce della superiorità della Red Bull è molto felice di essere davanti e pensa di potersela giocare col tedesco campione del mondo e con Fernando Alonso che partirà alle sue spalle. “Sono molto sorpreso di vederci in prima fila, ma comunque ci sarà sicuramente da lottare domani. Dovremo lavorare moltissimo per portare a casa un risultato importante, ma possiamo farcela”, ha terminato il britannico.

Lorena Bianchi

view post Posted: 9/6/2012, 10:12 by: ROSELLA     +1Superbike Misano, Qualifiche: Davide Giugliano: “Buon turno e non sono neanche al 100%” - Moto Gp & SuperBike
Superbike Misano, Qualifiche: Davide Giugliano: “Buon turno e non sono neanche al 100%”
Il romano di Ducati Althea chiude 5° a soli 3 decimi da Checa

Davide Giugliano chiude la prima giornata di qualifiche con il 5° tempo. Il romano in mattinata era apparso in difficoltà ed aveva ottenuto solo il 19° tempo, ma poi nel pomeriggio il feeling con la sua moto è stato da subito migliore tanto che ha girato solo 3 decimi più lento di Carlos Checa il primo.

Ha affermato Giugliano: “Stamattina siamo entrati in pista ma non mi sono trovato bene con la moto, qualche problema di set-up, e di ritrovarci dopo le gare americane. Però piano piano abbiamo risolto i problemi e sappiamo che qui posso essere competitivo. Nel pomeriggio, sono riuscito a migliorarmi molto ed e’ venuto fuori un bel turno. Non siamo ancora al 100% ma questo e’ un bene, perche’ significa che abbiamo ancora spazio per migliorarci domani”



motograndprix
view post Posted: 3/6/2012, 08:20 by: ROSELLA     +1WWE PLANET #479 - WWE News
by Adriano Paduano

Il classico letargo post-Wrestlemania. Così lo ha chiamato GP nel suo ottimo GPO di questa settimane e così possiamo definire l’attuale periodo della WWE. Un periodo piuttosto negativo per la federazione a livello di idee, che corrisponde all’avvento di ppv al quale la federazione non pare dar troppa importanza. Basta guardare i feud attuali per capire che c’è qualcosa che non va. Questo è palese. Ancora una volta si preannuncia un main event di ppv senza un titolo in palio, con l’aggravante di essere un match che interessa a pochi o quasi. John Cena vs Big Show in uno Steel Cage Match nell’ambito della più larga rivalità tra i bostoniano ed il GM di entrambi gli show John Laurinaitis. Scelta abbastanza coraggiosa quella di questa settimana da parte della federazione per quel che riguarda Raw: lasciare lo stesso Cena un po’ in panchina e concedere quasi tutto lo spazio dello show a Big Show, al suo push, alla costruzione del suo nuovo personaggio e del suo nuovo status. A farne le spese sono stati Brodus Clay soprattutto ma anche R-Truth e Kofi Kingston colpevoli di aver mostrato “scarso interesse” quando il gigante è stato umiliato dal GM di Raw e Smackdown due settimane fa.

Un segmento, quello che ha chiuso Raw, che ha avuto un unico grande obiettivo: rendere Big Show una macchina distruttrice, di conseguenza, una seria minaccia per John Cena in vista del loro match tra un paio di settimane. Operazione riuscita? Direi di sì visto che alla fine il gigante è riuscito a ridurre ai minimi termini uno che fisicamente poteva reggere il confronto vista l’imponente stazza. Operazione necessaria? Può essere visto che alla fine Big Show, negli ultimi anni, pur viaggiando sempre al confine del main event, è comunque considerato un personaggio secondario al quale la WWE ripiega solo in caso di necessità. Ma da qui ad impiegarlo in quello che dovrebbe essere il feud principale del momento ce ne corre. Operazione che impedirà al gigante di perdere contro John Cena? Assolutamente no ed è questo alla fine che conta. Anche in questo caso la WWE dimostra ancora una volta un tantino, scusate il termine, di codardia. Meglio l’usato sicuro che qualche esperimento in corsa con qualche giovane. È la scelta giusta? Anche in questo caso la risposta è: assolutamente no. Perché se è vero che una poco corretta gestione di un nuovo personaggio potrebbe decretarne una notevole mazzata a livello di immagine, è altrettanto vero che bisogna sfruttare proprio questi momenti di “letargo” e di ppv non proprio importanti per cercare di dare una dimensione e testare i nuovi prospetti in zona main event. Invece si punta sul sicuro pensando che i fan preferiscano questa soluzione e seguano con più passione ciò che già conoscono. Si sa però che i fan sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e di nuovi stimoli per seguire attivamente qualcosa. Di certo l’ennesimo turn di Big Show non è contemplato in questa categoria.

Non ho avuto modo di parlare approfonditamente del passaggio a tre ore di Raw ma posso ricollegarmi in questo senso. Innanzitutto direi che per chi fa il report dello show rosso non è per nulla una buona notizia! Scherzi a parte come detto dai miei colleghi in varie sedi, la scelta della federazione (o meglio la scelta che è stata imposta alla federazione stando a quello che si dice) non penso si rivelerà positiva o vincente. In questo periodo in special modo, con i booker che a malapena riescono a mettere in piedi uno show di due ore però io vedo il lato positivo della cosa. Qui torniamo al discorso di cui sopra. Con questo spazio in più ed un minimo di inventiva, si potrebbe concedere un po’ più spazio ed anche dei feud degni di nota anche a quei personaggi che, giocoforza, restano ai margini della federazione ma meriterebbero di più. Chiaro che se due ore su tre le dedichi a Big Show e John Laurinaitis (soprattutto quest’ultimo), il gioco non vale la candela. Insomma visto che queste tre ore si devono fare, perché non sfruttare la situazione a proprio vantaggio. Perché se Big Show viene nuovamente proposto nel main event vuol dire che c’è mancanza di gente di livello per le zone alte della federazione. È un discorso che faremo all’infinito: bisogna costruire nuovi personaggi, bisogna essere coraggiosi e puntare sul talento. Perché c’è gente “in panchina” che ne ha tanto, tantissimo (i nomi segnalati da Giovanni mi sembrano i più rilevanti).

Tornando a quello che abbiamo visto questa settimana, a parte l’exploit di Big Show e la prima umiliazione da Funkasaurus di Brodus Clay, l’altra notizia rilevante a livello di storyline è l’inserimento di Kane all’interno della faida per il WWE Championship. Francamente incomprensibile questa scelta della federazione. Non c’è una ragione che sia una per ritenere la Big Red Machine un fattore importante per migliorare la già ottima rivalità tra CM Punk e Daniel Bryan. In questo senso mi è venuto però un dubbio: può essere questo un segnale di un imminente cambio di titolo? Il wrestler mascherato potrebbe essere la soluzione per consegnare la cintura a The American Dragon senza danneggiare lo Straight Edge. Soluzione agevole che permetterebbe, tra l’altro, di continuare la rivalità tra i due ex ROH senza doversi inventare cose straordinarie. Tanto poi ci sono le prestazioni sul ring ad alzare il livello. Senza dimenticare il ruolo di AJ che, anche questa settimana, da una parte ha danneggiato ma dall’altra ha aiutato l’attuale WWE Champion e potrebbe compiere il definitivo turn ad heel regalando la vittoria allo "Yes! Man"! Speriamo che queste siano le spiegazioni logiche perché altrimenti la presenza di Kane all’interno del match titolato è assolutamente ingiustificata.

Chiudo con la notizia della sospensione di Randy Orton. Un’altra brutta botta per la federazione che comunque non si è risparmiata nel punire uno dei suoi uomini di punta. Direi che, per fortuna questa sospensione arriva in questo momento visto che The Viper non era impegnato in feud di primo livello. Certo con Orton e Jericho fuori dai giochi per 60 e 30 giorni le cose non si fanno per niente facili per la federazione. In questo senso arriverà quasi come una benedizione Money In The Bank (ppv successivo a No Way Out). Ri-tornando al discorso di cui sopra, la valigetta potrebbe essere un buon modo per lanciare, senza troppe giustificazione qualche nome nuovo al top. La federazione ne ha dannatamente bisogno. I fan ne hanno dannatamente bisogno. Il business ne ha dannatamente bisogno.


tutto wrestling
view post Posted: 3/6/2012, 08:15 by: ROSELLA     +1The Celtic Manor Wales Open - Manassero risale, giù Chicco Molinari - WWE News
Manassero sale al 15esimo posto al termine della terza giornata di gioco in Galles: il leader è il thailandese Thongchai Jaidee

Terza giornata favorevole per Matteo Manassero, da 33° a 15° con 212 (76 68 68, -1), per Lorenzo Gagli, da 61° a 19° con 213 (77 70 66, par), e per Federico Colombo, da 61° a 26° con 214 (79 68 67, +1), nell'ISPS Handa Wales Open (European Tour) che si conclude con la disputa del quarto giro sul percorso del Celtic Manor Resort (par 71), a Newport in Galles. Hanno perso terreno Francesco Molinari, da 20° a 41° con 216 (74 69 73, +3) e Andrea Pavan, da 61° a 65° con 221 (76 71 74, +8).

La classifica è ancora cambiata e ora la guida con 206 (-7) il thailandese Thongchai Jaidee (71 68 67), che con un birdie sull'ultima buca ha lasciato a un colpo l'olandese Joost Luiten (207 - 74 69 64, -6), risalito di 18 posizioni con un 64 (-7), e l'inglese Ross Fisher (70 66 71), leader dopo due turni. Il 43enne Thongchai Jaidee, nativo di Lop Buri ed ex para dell'esercito thailandese, che vanta quattro successi nel tour, ha girato in 67 (-4) con sette birdie e tre bogey, utilizzando il putter soltanto 26 volte. Luiten, 26enne olandese di Bleiswijk con un titolo nel circuito ottenuto lo scorso anno (Iskandar Johor Open), ha realizzato il miglior score di giornata con un eagle, sei birdie e un bogey.

Manassero ha segnato cinque birdie in sei buche, poi ha rallentato con due bogey nel finale (68, -3); Gagli ha messo insieme un eagle, sette birdie e quattro bogey per il 66 (-5); un eagle e sette birdie anche per Colombo, che però ha perso un colpo in più con tre bogey e un doppio bogey (67, -4); nel 73 (+2) di Francesco Molinari un birdie, un bogey e un doppio bogey; nel 74 (+3) di Pavan sei birdie, cinque bogey e un doppio bogey. È uscito al taglio Edoardo Molinari, 75° con 148 (77 71, +6) e out per un colpo. Il montepremi è di 2.250.000 euro.

Italpress
view post Posted: 2/6/2012, 10:07 by: ROSELLA     +1NBA - LBJ ne mette 34, ma Boston riapre i giochi - Basket
Nonostante un ottimo LeBron James, Miami deve arrendersi a super Kevin Garnett, 24 punti e 11 rimbalzi, decisivo nei momenti chiave della partita. Doppia doppia di Rondo (21 punti e 10 assist) dopo i 44 di gara 2. Boston vince 101-91 e riapre i giochi, ma Miami resta avanti 2-1..

Boston non molla e davanti al proprio pubblico accorcia le distanze su Miami. In gara 3 successo Celtics per 101-91 con Kevin Garnett assoluto protagonista: 24 punti e 11 rimbalzi per lui. A dargli una mano Rajon Rondo (doppia doppia da 21 punti e 10 assist) e Paul Pierce (23 punti), che contribuiscono a costruire il +24 nel terzo quarto che di fatto decide la partita. Agli Heat, ancora privi di Bosh (ma potrebbe rientrare in gara 4), non basta LeBron James (34 punti e 8 rimbalzi), meno incisivo Dwyane Wade (18 punti).

E' una partita spettacolare quella che Boston e Miami giocano in gara 3, passaggio decisivo della finale di Eastern Conference. Grande equilibrio soprattutto nel primo quarto (30-28 Celtics), dove Miami è retta dalla grande vena di LeBron James, autore di 16 dei 34 punti complessivi. Nei periodi a cavallo dei due tempi c'è l'allungo decisivo di Boston, che comanda sotto canestro con Garnett e che mette in mostra un Rondo ancora una volta in versione superstar dopo i 44 punti di gara 2. Nell'ultimo periodo Miami prova a mettere fuori la testa, ma il gap da colmare è troppo alto: Boston amministra il vantaggio, e nonostante il parziale dell'ultimo periodo dica 28-16 Heat, la vittoria è al sicuro. I giochi sono riaperti: e gara 4 è già alle porte.

La resa di Miami è nelle parole di LeBron James di fine partita: "Abbiamo fatto una gran gara, abbiamo dato tutto. Forse siamo mancati all'inizio, ma possiamo rimproverarci davvero poco. Peccato, è andata così. Ora dobbiamo guardare avanti". Avanti, esattamente dove si concentra Rondo: "L'obiettivo adesso diventa pareggiare la serie in gara 4. Loro ne hanno vinte due di fila, noi dobbiamo fare lo stesso".

BOSTON CELTICS-MIAMI HEAT 101-91

Miami: Battier 0, James 34, Turiaf 3, Wade 18, Chalmers 14; Anthony 4, Miller 11, Jones 4, Cole 0, Haslem 3, Anthony 4, Harris 0, Pittman 0, Cole 0. All.: Spoelstra.

Boston: Pierce 23, Bass 4, Garnett 24, Allen 10, Rondo 21; Stiemsma 1, Pietrus 2, Dooling 7, Hollins 0, Daniels 9, Pavlovic 0, Moore 0. N.e.: Williams. All.: Rivers.

Eurosport
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